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Henry Potter, contaminato anch'egli dall'ambiente del music-hall e dalle
comiche dei fratelli Marx, è autore di due: una commedia dell'assurdo come
Ellzapoppin (1941) e una commedia sofisticata, gaia e arguta, come Mr Blandings
builds his dream house (1948). Il primo è un fuoco pirotecnico di gag e di sketch musicali
tenute insieme dal filo sottile delle riprese, da parte di una scalcagnata troupe cinematografica, di un film
sull'inferno, dove però l'inferno è una specie di far-west, con sceriffi e indiani; nonsense,
metà-cinema, auto-parodia totalmente squilibrati ne fanno uno dei film più irregolari di
Hollywood. Viceversa il secondo si inserisce nel filone ottimista dei film sull'individualismo: un agente
pubblicitario inurbato compra una casa in campagna che non sta in piedi; per sfuggire ai tentacoli della
megalopoli si procura così un sacco di guai, e spende un sacco di soldi, coinvolgendo nelle sue
traversie la moglie e l'amico di famiglia; le schermaglie fra i tre tipi medi americani trasformano il
dramma della fuga in una gioiosa avventura all'aperto.
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